Ricordo ancora la confusione dei miei primi giorni con le carte. Ero davanti allo scaffale di una libreria esoterica, con in mano un mazzo di tarocchi da una parte e carte oracolo dall’altra, e quella sensazione di “ma quale prendo?” che ti blocca.
Se sei qui probabilmente stai vivendo lo stesso dubbio. O forse hai già entrambi i mazzi ma non sai bene come usarli, quando scegliere uno o l’altro, se vanno bene per te in questo momento del tuo percorso.
Voglio essere chiara fin da subito: non c’è una scelta sbagliata. C’è solo la scelta più giusta per te, adesso.
E scoprirlo insieme è proprio quello che faremo oggi.
Tarocchi: l’alfabeto dell’anima
I tarocchi sono come un grande libro scritto in simboli. 78 carte che raccontano il viaggio dell’essere umano attraverso 22 Arcani Maggiori (le carte “grandi”, quelle archetipiche come La Torre, Gli Innamorati, Il Mondo che abbiamo esplorato in cucina) e 56 Arcani Minori divisi in quattro semi: Coppe, Bastoni, Spade e Denari.
Questa struttura non è casuale. È antica, stratificata, piena di corrispondenze con l’astrologia, la numerologia, i quattro elementi. Quando leggi i tarocchi, stai dialogando con un sistema che ha una sua grammatica, una sua logica interna.
È come imparare una lingua. All’inizio ti senti un po’ persa tra tutti questi simboli, ma poi – piano piano – inizi a riconoscere i pattern, a sentire le sfumature, a cogliere cosa ti stanno sussurrando quelle immagini.
I tarocchi ti chiedono studio, dedizione, rispetto. Non nel senso rigido della parola, ma nel senso di un impegno: sono uno strumento profondo, e più ci dedichi tempo, più loro si aprono a te.
Carte Oracolo: la voce del cuore
Gli oracoli, invece, sono creature completamente diverse. Non hanno una struttura fissa: un mazzo può avere 30 carte, un altro 50, un altro ancora 44. Non esistono regole universali. Ogni mazzo è un mondo a sé, creato spesso da un’artista o una guida spirituale che ha seguito la propria visione.
Le carte oracolo parlano il linguaggio dell’intuizione pura. Non devi studiare sistemi complessi o memorizzare significati codificati. Guardi la carta, leggi la sua essenza, e senti cosa risuona dentro di te in quel preciso momento.
Sono immediate, gentili, accessibili.
Perfette quando hai bisogno di una risposta veloce, di un messaggio di incoraggiamento, di una direzione chiara senza troppi strati interpretativi. Sono come una carezza quando i tarocchi a volte sono uno specchio che non sempre vuoi guardare.
Le differenze che contano davvero
Potrei farti un elenco tecnico delle differenze, ma preferisco dirti quello che ho imparato sul campo, nella pratica quotidiana:
I tarocchi ti dicono la verità, anche quando fa male. Gli oracoli te la dicono con più dolcezza. I tarocchi sono la tua migliore amica che ti scuote quando serve, gli oracoli sono quella che ti abbraccia prima di dirti cosa pensa.
I tarocchi hanno profondità stratificate. Una singola carta può raccontarti dieci cose diverse a seconda del contesto, della domanda, delle carte che la circondano. Gli oracoli tendono ad avere un messaggio più diretto, più lineare.
I tarocchi richiedono tempo. Tempo per studiarli, tempo per conoscerli, tempo per interpretarli. Gli oracoli puoi usarli da subito, anche il primo giorno che li apri.
I tarocchi seguono una logica. Gli oracoli seguono il flusso. Nei tarocchi c’è una progressione numerica, una gerarchia, un ordine. Negli oracoli c’è libertà assoluta.
I tarocchi sono universali. Il significato della Torre è sostanzialmente lo stesso in qualsiasi mazzo tradizionale. Ogni mazzo di oracoli, invece, è unico: le “Dee” di un mazzo non sono le “Dee” di un altro.
Non sto dicendo che uno sia meglio dell’altro. Sto dicendo che sono strumenti diversi per bisogni diversi.
Come usare i Tarocchi al meglio
I tarocchi funzionano meglio quando li usi per:
- Domande complesse che richiedono sfumature
- Situazioni dove vuoi vedere causa-effetto
- Letture profonde su temi importanti (relazioni, lavoro, percorso spirituale)
- Momenti in cui sei pronta a guardare anche quello che non vuoi vedere
Il mio consiglio pratico: scegli un mazzo che ti parli esteticamente. I simboli devono piacerti, non solo a livello intellettuale ma viscerale. Inizia con i tre Arcani che ti attraggono di più e passa del tempo con loro. Non tutti insieme, tre. Osservali ogni giorno per una settimana. Cosa vedono i tuoi occhi? Cosa senti nella pancia?
Annota tutto, anche le cose che ti sembrano stupide. Poi – solo dopo aver scritto le tue impressioni – leggi il significato tradizionale. Vedrai che la tua intuizione aveva già colto qualcosa.
Esercizio introspettivo con i Tarocchi
Prendi il tuo mazzo di tarocchi e tienilo tra le mani. Fai tre respiri profondi. Poi pesca una carta senza fare domande specifiche, solo con l’intenzione: “Cosa ho bisogno di vedere oggi?”
Guarda la carta in silenzio per almeno un minuto. Non cercare subito il significato nel libro o su internet. Prima rispondi a queste domande sul tuo diario:
- Quale emozione mi suscita questa carta?
- Se questa carta fosse una scena della mia vita, quale momento rappresenterebbe?
- Qual è l’invito che questa carta mi sta facendo?
- Quale parte di me sta parlando attraverso questi simboli?
Solo dopo aver scritto tutto questo, vai a leggere il significato tradizionale. Noterai che la tua interpretazione intuitiva e quella classica spesso si intrecciano in modi sorprendenti. Questo esercizio ti insegna a fidarti della tua voce interiore mentre impari il linguaggio dei tarocchi.
Come usare le Carte Oracolo al meglio
Gli oracoli brillano quando:
- Hai bisogno di una guida rapida e chiara
- Vuoi un messaggio di supporto per la giornata
- Cerchi ispirazione o conferma
- Stai attraversando un momento delicato e hai bisogno di gentilezza
Il mio consiglio pratico: scegli oracoli che risuonano con i tuoi interessi o il tuo percorso spirituale. Ti senti connessa agli animali? Prendi un oracolo degli animali totem. Ami le dee? Cerca un mazzo dedicato al femminile sacro. Sei in connessione con la natura? Gli oracoli botanici o lunari potrebbero essere perfetti.
Con gli oracoli puoi essere più libera: mischiali, pescane una al mattino, portala con te durante il giorno. Usali come affermazioni, come promemoria, come piccole benedizioni quotidiane.
Non devi per forza fare stese complesse. A volte una singola carta è tutto ciò di cui hai bisogno.
Esercizio introspettivo con le Carte Oracolo
Ogni mattina, appena sveglia (o comunque prima di prendere il telefono), pesca una carta oracolo. Questa sarà la tua carta guida per la giornata.
Guardala e chiedi:
- Quale qualità questa carta mi invita a incarnare oggi?
- Come posso portare questo messaggio nei miei gesti quotidiani?
- Se dovessi trasformare questa carta in un’azione concreta, quale sarebbe?
Durante la giornata, torna mentalmente a quella carta nei momenti di dubbio o stanchezza. Alla sera, prima di dormire, scrivi:
- In quale momento ho sentito l’energia di questa carta?
- Dove ho resistito al suo invito?
- Cosa ho imparato portandola con me oggi?
Questo esercizio trasforma le carte oracolo da semplici strumenti di divinazione a compagne attive del tuo quotidiano. Non si tratta solo di “ricevere messaggi”, ma di imparare a danzare con essi.
E allora, quale scegliere?
Te lo dico con il cuore in mano: ascoltati.
Se senti il richiamo di qualcosa di più strutturato, se ti piace studiare, approfondire, se vuoi uno strumento che possa accompagnarti per tutta la vita crescendo con te – inizia con i tarocchi.
Se invece cerchi immediatezza, dolcezza, messaggi chiari senza troppa teoria, se vuoi qualcosa che ti sostenga giorno per giorno senza richiedere anni di studio – gli oracoli sono perfetti per te.
E poi, sai cosa? Nulla vieta di avere entrambi. Io li uso entrambi, in modi e momenti diversi. I tarocchi quando voglio scavare in profondità, gli oracoli quando ho bisogno di una carezza o di una risposta veloce.
A volte faccio letture miste: una base di tarocchi per il quadro generale, una carta oracolo finale come messaggio di chiusura e incoraggiamento.
Non esistono regole fisse. Esistono solo tu e la tua relazione autentica con le carte.
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Le carte ti stanno aspettando. Non serve essere esperte, serve solo essere pronte ad ascoltare.